Macerie e paura: quei 135 rifugi nelle viscere di Milano
Milano 26 gennaio 2019 – “A Milano, come in altre città, durante la Seconda guerra mondiale si pensò di sfruttare i locali cantinati come rifugi antiaerei. «L’idea era che gli ordigni non avrebbero raggiunto le cantine, anche se l’assunto non era vero al 100%. Erano denominati “rifugi collettivi” o casalinghi”
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Troverai il racconto di come uno dei più grandi rifugi di Milano, quello di Viale Bodio 22, grazie all’ostinazione e all’impegno della dirigente dell’IC Maffucci, dott.ssa Laura Barbirato, in collaborazione con lo speleologo Padovan, è tornato a testimoniare una pagina di storia della nostra città.